La vera difficoltà nell’educazione dei figli è che li si educa soprattutto inconsapevolmente.
I figli infatti hanno il “pessimo vizio” di farsi educare non tanto quando il genitore lo vuole e lo decide bensì in ogni momento passato insieme.
Così un genitore che porta un bambino al mare e pensa di educarlo dandogli un orario per il bagno o dicendogli di rispettare gli altri bambini, rischia di ignorare di averlo già educato lungo il tragitto.
Magari rispondendo sgarbatamente al marito, alla moglie o al venditore ambulante, guidando la macchina mentre telefona, non rispettando il limite di velocità e rallentando al solo sbucare della polizia.
Lo ha educato con il tono della voce al risveglio, con la quantità di sorrisi e di lacrime, con gli abbracci e la presenza, con le attenzioni e le mancanze.
Sarebbe bello se si potesse staccare la spina dell’educazione e decidere quando riattaccarla per poter dire al bimbo “ora guardami e ora no…” e non è così.
E’ per questo che il genitore è il “mestiere” più difficile. Perché i figli ti guardano ogni momento, anche quando non lo vorresti, non lo pensi o non ne sei consapevole.
Educare talvolta è impegnativo perché si educa con quello che si è!