“Amare se stessi, come diceva Oscar Wilde, è l’inizio di una lunga storia d’amore” che va oltre l’amare sé stessi.
Mi spiego meglio…
Tante persone che incontro in sessione mi dicono di sentirsi confuse, sfinite, arrabbiate e non capiscono perché. Nella loro vita hanno praticamente tutto: una casa, una famiglia, un buon lavoro, eppure non si sentono felici.
Il motivo emerge quasi subito in modo prepotente: fanno tantissimo per gli altri e poco o nulla per sé stesse.
È per questo che percepiscono nervosismo, insoddisfazione, tristezza e frustrazione nonostante in apparenza non gli manchi nulla. Nella loro vita mancano proprio loro.
Non si danno un diritto di esistenza e, senza questo, vengono meno sia l’amore per sé stessi che la felicità.
Altre persone invece mi dicono che hanno amato troppo, che nell’amare genitori, figli, partner hanno dato e fatto tantissimo sacrificando la propria vita per loro.
Dicono di ritrovarsi adesso, a 40/50/60 anni deluse e arrabbiate con un pugno di mosche in mano.
Anche in questo caso nella loro vita sono mancate loro. E tutto parte da un concetto di amore che con l’amore non ha proprio nulla a che fare.
Per approfondire leggi anche: Come superare il bisogno di essere amati
Amare se stessi ci richiede di riconoscerci importanti.
Amare noi stessi ci richiede di non abbandonarci per primi. Ci richiede di riconoscere come importanti anche le nostre necessità, le nostre passioni, i nostri bisogni oltre a quelli degli altri.
Spesso però, complici i condizionamenti educativi e culturali, tendiamo a sentirci sbagliati ed egoisti quando facciamo qualcosa per noi.
Tantissime sono le persone che si sentono in colpa quando si regalano una semplice coccola, come può essere ad esempio, del tempo per riposarsi e ricaricarsi.
Sono persone abitate da una regola estremamente rigida: “Prima il dovere e poi il piacere”. Solo che tra casa, figli, partner, lavoro, fratelli e sorelle, genitori, nonni, cane e gatto 🙂 i doveri non finiscono mai.
È un qualcosa che conosci anche tu?
Se sì, ti dico una cosa importantissima: annullandoti per gli altri renderai molto infelice te e anche loro.
La rabbia che provi, la confusione, la stanchezza fisica e mentale ti stanno chiedendo di fare un passo d’amore verso di te. Quando sei stanca, insoddisfatta, nervosa difficilmente sarai gentile, accogliente e amorevole verso te stessa o gli altri. O sbaglio?
Il punto è che arriviamo a sentirci così perché partiamo da un’idea errata. Crediamo che la nostra importanza dipenda da quello che facciamo. Che il nostro valore sia legato ai risultati che raggiungiamo o al riconoscimento e all’apprezzamento degli altri.
Eppure le cose non stanno così:
Tu, io, tutti NON siamo importanti per quello che facciamo, siamo importanti per ciò che siamo.
Può sembrare una frase fatta ma pensaci bene: ogni volta che manifestiamo chi siamo, che tiriamo fuori il meglio di noi, stiamo concretamente tirando fuori quell’unicità che ci caratterizza e che ci permette di dare quel contributo che è SOLO nostro al mondo.
Ciascuno di noi è importante perché è un possibile mezzo che può portare Bellezza nel suo mondo
Per questo prendersi cura di sé è una scelta saggia.
Amare se stessi non è egoismo ma amore per tutti.
La cultura in cui siamo inseriti ci spinge continuamente verso il dovere: dover fare, dover raggiungere, dover avere, dover mettere da parte noi stessi per gli altri.
Vengono considerate “brave” persone: “bravi” lavoratori, “bravi” figli, “bravi” genitori, coloro che si sacrificano per gli altri, coloro che fanno tanto per tutti, tranne che per sé stessi.
Peccato che questo, prima o poi, ci porti a percepire una costante insoddisfazione e un grande malessere interiore.
E per esperienza personale posso dire che le persone insoddisfatte, arrabbiate, frustrate difficilmente sono in grado di portare sorrisi e positività nelle loro relazioni.
Io portavo solo tanto nervosismo sia in casa che al lavoro.
Negli anni avevo talmente tanto rinnegato i miei bisogni e desideri, pur di essere apprezzata e amata, che non sapevo nemmeno più cosa mi piacesse e cosa mi facesse stare bene. Aver abbandonato emotivamente me stessa inevitabilmente mi ha portata a concentrarmi sul fuori: famiglia, figli, lavoro.
Facevo tanto e di tutto convinta di amare e invece, il mio, era solo un modo di compensare la paura del grande senso di vuoto che percepivo. Vuoto di me.
Per approfondire leggi anche: Come colmare il senso di vuoto? 5 Consigli da mettere in pratica subito.
Amare se stessi per poter amare.
Amare gli altri ci richiede di vivere questo sentimento prima di tutto verso noi stessi. Se siamo delle stufe spente chi mai potremmo riscaldare?
L’amore abbiamo da accenderlo prima dentro di noi e poi, solo poi, potremmo sentirci talmente pieni di calore da donarlo naturalmente fuori… proprio come fa una stufa!
Da dove possiamo cominciare?
Dal dedicarci tempo: tempo per conoscerci e tempo per ricaricarci attraverso le nostre passioni.
Il tempo per noi è uno spazio prezioso di ascolto e conoscenza.
- È un tempo che ci mette in contatto con le nostre emozioni e attraverso queste con i nostri bisogni e desideri di cui possiamo finalmente prenderci cura.
- È uno spazio che ci permette di imparare a diventare più forti delle nostre paure, di fare i conti con ciò che ora ci blocca, di riflettere sulle nostre qualità e capacità, sui nostri successi e insuccessi, sugli insegnamenti che gli “errori” fatti possono offrirci.
- È un tempo di ricarica e di realizzazione in cui possiamo lasciare spazio alla nostra creatività, alla leggerezza, al condividere con noi stessi qualcosa che amiamo.
- È uno spazio ricaricante e rigenerante di entusiasmo e soddisfazione profonda.
E se non sai cosa ti piace sperimenta…
Vivi ogni cosa che fai con apertura, curiosità, calma, presenza dando sempre il meglio di te.
Potresti scoprire passioni in posti inaspettati.
Riconosciti il sacrosanto diritto di esistere per chi sei
Amare se stessi è difficile se per primi non ci riconosciamo il diritto di esistere per chi siamo.
Se fino ad ora abbiamo delegato la nostra felicità all’approvazione e al riconoscimento degli altri, prenderci del tempo per noi potrebbe farci sentire scomodi, sbagliati, in colpa.
Potremmo sentirci “cattivi” nel dire di no a qualcuno e questo potrebbe portarci a contattare la paura di far arrabbiare gli altri, di deluderli, di farli soffrire, di essere giudicati ed esclusi dalla loro vita.
Le 5 verità della paura
Per tranquillizzarti ti svelo le 5 verità sulla paura che Susan Jeffer psicologa e scrittrice americana ha individuato lavorando con tantissime persone:
- finchè siamo in evoluzione, miglioramento, cambiamento la paura non se ne va,
- il solo modo di liberarsi della paura di fare qualcosa è… fare proprio quella cosa,
- il solo modo per sentirsi meglio con se stessi è agire,
- tutti quando facciamo qualcosa di nuovo proviamo paura,
- affrontare la paura è meno spaventoso che convivere con il suo rumore di fondo generato da una sensazione di impotenza.
Perciò buttati, fai quell’atto di cor-aggio e lancia il tuo cuore altre l’ostacolo: dillo quel no, afferma ciò di cui hai bisogno, prenditi il tuo tempo e spazio per fare ciò che ti piace, prenditi cura di te.
E “semplicemente” stai con la scomodità che potresti provare finchè, via via, non si trasforma in agio. Ricordati sempre che al di là dei tuoi timori potresti trovare un sacco di cose meravigliose.
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