“Voglio rispetto.”
“Se fa così vuol dire che non ha rispetto per me.”
“Se non mi rispetta vuol dire che non mi ama.”

Quante volte sento parlare di rispetto o meglio, di percepito mancato rispetto durante le consulenze con le meravigliose Persone che ho l’onore di incontrare.

Il rispetto, da loro, viene sempre (non è una generalizzazione) associato all’amore e, in effetti, rispetto e amore sono due sentimenti che vanno a braccetto.

Credo che l’uno non possa esistere senza l’altro perchè il rispetto parla d’amore e nell’amore vive il rispetto.

Il problema è che spesso dare e ricevere vero rispetto in amore non è così semplice, soprattutto se abbiamo associato a questa parola il significato di “non dispiacere o ferire l’altro”.

Questa visione ci porta erroneamente a pensare che rispettiamo l’altro solo se facciamo ciò che lui o lei vuole e che l’altro ci rispetti solo se fa quello che vogliamo noi.

Niente di più distante dal significato autentico di rispetto e di amore. Ed è su questo sbagliato significato che generalmente le relazioni entrano in conflitto.

Se l’argomento ti interessa ti consiglio di leggere anche “Come superare il bisogno di essere amati”, clicca qui per leggerlo.

Il profondo significato del rispetto in amore

L’etimologia della parola “rispetto” deriva dal latino “respicio“, che significa guardare, vedere.

Due parole che personalmente associo alla curiosità e al desiderio di conoscere e comprendere, sempre più e sempre meglio, chi sono io e chi è l’altro.

Fare questo inevitabilmente ci richiede di restare aperti e di sospendere ogni forma di giudizio.

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Ti chiedo: cos’è questo se non amore?

Eccolo qui l’indissolubile legame tra amore e rispetto che ci porta a riconoscere gli altri come “un altro me”: come una persona che ha il nostro stesso valore, i nostri stessi diritti, la nostra stessa dignità, il nostro stesso diritto di esistere per chi è.

Nel rispetto, come nell’amore, vivono il “ti vedo”, il “ti ascolto”, il “ti riconosco”, il “ti accetto” ovvero il “sei importante per me”, il “nutro un’autentica curiosità a comprendere chi sei”.

Se scegliamo di sposare questa definizione di rispetto non possiamo non agirlo sia verso noi stessi che con gli altri.

Questa è una scelta che, se fatta, inevitabilmente ci porterà a darci e dare di cuore comprensione, attenzione, cura, ascolto, accoglienza, accettazione.

Chi non vorrebbe questo?

Come esseri umani tutti bramiamo essere riconosciuti nella nostra perfetta imperfezione. Tutti desideriamo essere visti, compresi e accolti nella nostra unicità.

In pratica, tutti vogliamo essere amati ed è proprio all’amore e all’amare che ci riporta il vero significarto del rispetto.

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Il rispetto in amore dipende solo da noi

Ricordarci che rispetto significa osservare è ciò che costantemente ci aiuterà a spostarci dalla critica, dal giudizio, dalla condanna sia verso gli altri che, e soprattutto, verso noi stessi.

Sì perchè tante volte, il rispetto lo pretendiamo ma difficilmente ce lo diamo per primi.

Quante volte siamo stanchi e non riposiamo? Quante volte tacciamo per il quieto vivere, arrabbiandoci interiormente sia con l’altro che con noi?

E ancora, quante volte quando stiamo male fisicamente, mentalmente o emotivamente e facciamo finta di niente o compensiamo con cibo o distrazioni varie?

Ti risuona?

Se sì sappi che, come l’amare, anche il rispetto, ovvero il voler vedere noi stessi e gli altri, è una scelta che dipende sempre e solo da noi.

Per approfondire leggi anche: come trasformare la rabbia verso sè stessi in amore e forza, clicca qui.

Siamo noi che decidiamo se veramente vogliamo osservarci, conoscerci e comprenderci profondamente attraverso le nostre emozioni, le nostre sensazioni, le nostre preferenze, le nostre reattività.

E siamo sempre noi che decidiamo se vogliamo veramente capire l’altro o meno.

Cosa scegliamo per noi e per il nostro prossimo? Scegliamo la compresione o il giudizio? L’apertura o la chiusura? La curiosità o l’etichetta superficiale?

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Il rispetto, tanto quanto l’amare, vivono nel personale desiderio di verità. Tutto questo ci fa capire quanto decidere di agire concretamente il rispetto sia un qualcosa di fondamentale e necessario per arrivare a conoscere ed amare se stessi e gli altri.

Mancanza di rispetto in amore: da cosa deriva?

Spesso e volentieri la mancanza di rispetto in amore è l’effetto di un automatismo.

Abbiamo imparato a comportarci e a rispondere a determinati stimoli in un determinato modo. È un qualcosa che generalmente abbiamo appreso da ciò che abbiamo visto e vissuto da bambini, oltre che da ciò che la cultura ci propone a tutt’oggi come modello.

Basta guardare che modalità relazionale ci propongono oggi la televisione e i social. Non c’è confronto in cui manchi l’offesa, l’accusa, la derisione.

Le Persone non si ascoltano, si attaccano. Non fanno in modo di capirsi, vogliono solo aver ragione e vincere sull’altro.

Ti chiedo: dove vive il rispetto qui? Non c’è.

E se non c’è rispetto non c’è nemmeno l’amore. Ma se manca l’amore cosa resta se non la paura?

Chi manca di rispetto lo fa per paura: paura di non essere importante, paura di non sembrare forte, paura di essere giudicato, paura di non andare bene, paura di non essere all’altezza, paura di non essere accettato e apprezzato, paura della diversità… potremmo riassumere tutto in paura della sofferenza.

Questo ci permette di capire una cosa importantissima: il rispetto parla sempre e solo di chi rispetta o non rispetta e non degli altri.

Non ha nulla a che vedere con chi lo riceve o non lo riceve, ma ha tanto a che vedere con chi lo dà o non lo dà.

soffrire per amore

Vero rispetto o falso rispetto? Dipende dove sta il cuore

Il vero rispetto è una scelta di cuore in cui vive il profondo e intimo desiderio di voler comprendere e conoscere sempre più e sempre meglio la realtà nostra e dell’altro.

Quando ci muoviamo da questo piano le relazioni che instauriamo parlano di autenticità. Il punto è che non sempre riusciamo ad agire il vero rispetto.

A volte ciò che ci spinge ad agire non è una scelta di cuore, ma di convenienza.

Accade quando temiamo cosa potrebbero pensare gli altri se ci comportassimo o non ci comportassimo in un certo modo.

Oppure succede quando abbiamo paura di perdere qualcuno, o quando pensiamo che potremmo perdere delle opportunità o del benessere o dei vantaggi.

In questi casi potremmo fare o far passare gesti per rispetto quando in realtà sono “solo” gesti di compiacenza. Gesti in cui non vive l’amore, ma la paura.

Immagino che ora ti sia sorta una domanda del tipo:

“Ma allora come posso sapere se in un gesto, mio o di qualcun altro, c’è vero rispetto o compiacimento (falso rispetto)?”

In realtà lo puoi sapere solo per i gesti che fai TU verso te stessa, verso te stesso o verso gli altri.

Quali sono le intenzioni che ti hanno mossa a comportarti in quel modo? Volevi “guadagnarci” qualcosa o no?

Se no è vero rispetto, se sì puoi ringraziare per aver potuto osservare questa modalità di paura.

Vedere è ciò che ci permette di scegliere come agire la prossima volta. Rispettare significa essere sinceramente interessati. Il rispetto ci chiede di far vivere l’interesse sincero verso di noi e verso gli altri.

Dare rispetto a noi stessi ci richiede di osservarci, di guardarci per ciò che siamo senza giudizio, ma con il profondo desiderio di capire cosa ci spinge a comportarci e/o a reagire in un certo modo.

Allo stesso modo dare rispetto agli altri significa osservarli senza pregiudizi, senza etichette.

Significa accoglierli e guardarli per quello che sono, volendo comprendere perchè agiscono, come agiscono, volendo capire cosa li spinge a comportarsi in un certo modo.

Nel fare questo ci saranno volte in cui potremmo non condividere ciò che l’altro fa, magari nemmeno siamo riusciti a comprendere  cosa l’ha spinto ad agire così, ma se nonostante questo riusciamo a rimanere aperti nei suoi confronti, possiamo veramente arrivare ad accettare che lui o lei, essendo una persona libera, possa scegliere di vivere la sua vita a modo suo, per come lui o lei preferisce, per come lei/lui ritiene giusto per sé stessa/o.

accogliere l'altro

Accogliere, voler capire, voler comprendere, accettare sono atti d’amore in cui il rispetto si manifesta.

Non è giustificare, è prendere atto che l’altro non è noi, non ha le nostre regole, le nostre visioni, le nostre paure, la nostra fragilità, i nostri desideri, i nostri sogni.

Lui o lei è “solo” un altro me. E nei nostri confronti?

Nei nostri confronti il rispetto è utile che vada a braccetto con la gentilezza.

Se ci rendiamo conto che alcuni nostri comportamenti, modi di agire o reagire sono disfunzionali, non abbiamo da massacrarci… cosa che generalmente ci riesce bene e che ci porta anche ad arrabbiarci con noi stessi e spesso anche a punirci in malo modo.

Non abbiamo da giudicarci ma accoglierci con amorevolezza e rispetto.

Lì, in quel gesto tenuto, in quel comportamento messo in atto, in quella reattività che al momento ci padroneggia, c’è sicuramente una ferita che ancora ci fa soffrire.

Solo l’osservarci con gentilezza e pazienza, ci permetterà di capire, di comprenderci e di scegliere se, quando e come intervenire su quell’aspetto.

Vissuto così il rispetto non è più un qualcosa che qualcuno ci deve o che noi dobbiamo a qualcuno o a noi stessi o, ancora, non è più un qualcosa che dobbiamo meritare, ma diventa dono.

Il dono di godere dell’amore che CI offriamo e che OFFRIAMO perchè rispettare è amare.

E amare ci rendere felici!

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