L’esistenza a volte ci chiede di ricominciare una nuova vita e spesso lo fa mettendoci di fronte a problemi relazionali, lavorativi o di salute.
Ricominciare una nuova vita è un qualcosa che generalmente destabilizza. Prevede di lasciare le certezze per affrontare l’ignoto. Ed essendo questo, per sua natura, un qualcosa di sconosciuto e indefinito, inevitabilmente genererà in chi lo vive confusione e incertezza. Stati emotivi che facilmente aprono la strada anche alla paura del futuro.
Questo è un timore che in passato ho conosciuto molto bene. In particolar modo l’ho avvertito forte per parecchi anni a partire dal 2008, momento in cui l’esistenza, attraverso un problema fisico impattante, mi ha messa davanti a un bivio chiedendomi di scegliere.
Le alternative che avevo a disposizione erano due:
- stare ferma nel conosciuto e quindi nella sofferenza,
- o passare attraverso il dolore mettendo in discussione tutto e tutti, me stessa in primis, per darmi così la possibilità di ricominciare una nuova vita.
Ciò che concretamente mi veniva richiesto era di rinascere attraverso un cambiamento di prospettiva su di me, sugli altri e sulla realtà. Davanti, o meglio, dentro di me c’era un nuovo mondo da esplorare. Farlo mi spaventava tantissimo eppure sentivo che questa era la via.
Che senso avrebbe altrimenti il malessere se non ci spingesse a metterci in gioco per trasformare ciò che non và?
Ricominciare una nuova vita dando voce alla paura
La resistenza è stata molto forte. Anche se stavo male sia emotivamente che fisicamente nel conosciuto c’erano dei punti fermi che faticavo a mollare perchè mi davano sicurezza.
Finchè, ad un certo punto, finalmente la molla è scattata. Ho deciso di mettere in dubbio tutte le certezze sulle quali stavo poggiando la mia vita. Questo mi ha fatto vedere quanto fossero solo delle cose impermanenti: delle illusioni che mi davano una falsa sicurezza.
Accorgermi di questo ha amplificato ulteriormente il senso di precarietà che avvertivo. Con esso sono aumentate anche la paura del futuro e quella di non farcela ma questa volta, anziché evitarle e far finta che non esistessero, ho scelto di dare loro spazio e voce.
È stato questo il momento in cui ho veramente deciso di ricominciare una nuova vita che prevedeva lo smettere di fuggire per stare con ciò che c’era.
Nonostante la paura di ciò che poteva emergere ho accolto ciò che provavo mettendomi in ascolto di quello che si muoveva in me. Per un periodo di tempo indefinito mi sono assunta il rischio di stare peggio di come già stavo per vedere dove tutto questo mi avrebbe portata.
Oggi posso dire che quella scelta è stata la mia salvezza.
Assumermi la piena responsabilità delle mie emozioni mi ha permesso di attraversare un buio pesto per arrivare in uno spazio dove iniziava ad esserci almeno un po’ di luce.
È stato un viaggio, a piccoli passi, che mi ha dato l’opportunità di conoscermi e riconoscermi sempre di più attraverso il mio Essere, il mio Potenziale, la mia Essenza. Da quella decisione è iniziata un’esplorazione infinita di me stessa che inevitabilmente proseguirà per tutta la vita.
Per approfondire leggi anche: come affrontare la resistenza al cambiamento
Paure e limiti sono illusioni della mente
Spesso gli avvenimenti della vita ci destabilizzano. Potrebbero richiederci di cambiare radicalmente le nostre abitudini, di investire tempo ed energie in cose nuove mai prese in considerazione fino a quel momento. Potremmo dover prendere decisioni faticose che, al momento, non ci piacciono.
Magari potremmo ritrovarci a pensare di non avere le capacità o i mezzi per affrontare tutto questo.
In realtà, spesso, i limiti che crediamo di avere non sono reali. Si trovano solo nella nostra testa.
Se vuoi una prova ti invito a fare con curiosità questo esperimento per osservare cosa emerge:
- Mettiti in piedi, con le gambe leggermente divaricate. Successivamente alza e tendi davanti a te il braccio destro. Chiudi la mano a pugno alzando il pollice.
- Da questa posizione, seguendo sempre con lo sguardo il pollice e tenendo fermi sia i piedi che il bacino, inizia a ruotare dalla parte del braccio alzato, fino ad arrivare alla massima estensione raggiungibile. Osserva e memorizza il punto che hai raggiunto prendendo come riferimento qualcosa presente nell’ambiente dove ti trovi. Infine ritorna nella posizione rilassata di partenza, con il braccio lungo il corpo e chiudi gli occhi.
- Adesso IMMAGINA (immagina solamente!) di rialzare il pollice davanti a te e di ruotare nuovamente. Con gli occhi della mente vediti superare il punto di massima estensione che avevi raggiunto prima e vediti arrivare ad un nuovo punto di massima estensione che sta ben più in là di quello che avevi precedentemente raggiunto. Successivamente vediti ritornare nella posizione di partenza.
- Sempre mantenendo gli OCCHI CHIUSI vediti ancora una volta rialzare il pollice davanti a te per poi ruotare. Osservati mentre tranquillamente e facilmente superi sia il primo che il secondo punto che avevi raggiunto in precedenza, fino ad arrivare al tuo nuovo punto di massima estensione. Infine vediti ritornare nella posizione rilassata di partenza.
- Adesso riapri gli occhi, alza davanti a te il pollice, comincia a ruotare e nota cosa succede.
Sorprendente vero?
Ciò sta a significare che la paura di non farcela e i limiti che crediamo di avere non sono reali. Se ci togliamo dal loro gioco imploderanno su sè stessi.
Il loro obiettivo è continuare ad esistere attraverso di noi. Per farlo hanno inevitabilmente da mantenerci dove siamo fermandoci nell’idea dell’impossibile. Ma se anziché assecondarli decidessimo di muoverci comunque, seppur in loro compagnia, cosa succederebbe?
Possibile che questa diventi un’opportunità per ricominciare una nuova vita, ricostruendola su una nuova visione di noi e del mondo?
Come ha detto H. Ford
“Gli ostacoli sono quelle cose spaventose che vediamo quando distogliamo gli occhi dalla meta”.
Quale vogliamo sia oggi la nostra nuova meta da raggiungere?
Quali sono le cose e i valori per noi importanti a cui decidiamo di dare spazio?
Con che sguardo scegliamo di guardare ciò che ci si presenta davanti?
Fiducia e curiosità: ingredienti necessari per ricominciare una nuova vita
Gli eventi della vita, soprattutto quelli imprevedibili, ci spaventano perché pensiamo ci riservino delle conseguenze che valutiamo essere “negative”. Di fatto non è la situazione in sé a crearci problemi, ma è come la giudichiamo a fare la differenza. È il nostro giudizio a generare la paura che poi viviamo.
Per approfondire leggi anche: il vero segreto per vincere la paura del giudizio degli altri
Stando così le cose, cosa cambierebbe in noi e per noi se invece di dare una valutazione di “meglio o peggio” ci mettessimo davanti all’evento con un’attenzione neutra, ovvero senza alcun giudizio?
Cosa accadrebbe se avessimo la capacità di guardare quell’evento con curiosità senza etichettarlo come bello o brutto?
Le situazioni impegnative esistono, ma se anziché vederle esclusivamente come difficoltà le vedessimo anche come novità cambierebbe qualcosa nel nostro percepito?
Nessun evento è di per sè stesso totalmente negativo. Ogni situazione, per quanto faticosa, nasconde dei lati positivi e delle opportunità. Decidere di cercarle e di concentrarci su queste piuttosto che di dare esclusivamente spazio a ciò che non va è solo una scelta.
Cosa ci sta insegnando quello che stiamo vivendo? Quali sono le cose belle e le opportunità che possiamo cogliere?
Quali capacità, abilità, qualità che ci mancano la Vita ci sta chiedendo di sviluppare?
Quali nuove consapevolezze stanno nascendo in noi?
Per cosa possiamo sorprenderci oggi?
Per approfondire leggi anche: come scelte sbagliate possono trasformarsi in risorse da mettere a disposizione
Per mia esperienza ho visto che spesso, davanti a situazioni nuove che non mi piacevano, tendevo a chiudermi. Pensavo di non avere alternative, di non saper trovare una via, una soluzione che mi portasse oltre il problema che percepivo.
È stato proprio ricominciare una nuova vita che mi ha portata a vedere quanto ogni cambiamento mi portasse a sperimentare la paura perché mi metteva a contatto con ciò che non conoscevo e non padroneggiavo.
Nel nuovo non ci sono certezze solo tanti punti interrogativi. In questi casi ho imparato che la cosa più saggia che potevo fare non era rimanere focalizzata su ciò che temevo, quanto concentrarmi su quello che, dipendendo da me, potevo fare.
La vita si chiama “vita” perché è un eterno mutamento. Nella nostra esistenza abbiamo affrontato e superato tantissimi cambiamenti. Non per tutti avevamo il libretto d’istruzioni eppure siamo ancora qui.
Esserci è dipeso da noi allora e dipende da noi ora: dipende dalla visione che decidiamo di abbracciare, dalla fiducia che abbiamo in noi stessi, nelle nostre qualità, capacità, abilità oltre che dalla fede in qualcosa di più grande di noi.
Ricominciare una nuova vita scommettendo su noi stessi
La realtà è quella che è. Non sempre possiamo scegliere ciò che ci capita eppure in ogni situazione possiamo decidere di scommettere su di noi per darci l’opportunità di ricominciare una nuova vita pur avendo davanti l’ignoto.
E puntare su noi stessi ci richiede di credere in noi e nel nostro infinito potenziale. Ci richiede di mollare l’attaccamento alle nostre certezze e di sfidare i nostri limiti trovando il modo per superarli.
Davanti al nuovo il segreto per sviluppare la forza e la fiducia di affrontarlo è quello di avvicinarci a piccoli passi con curiosità a ciò che non conosciamo. Abbiamo da osservare cosa ogni singolo passo che facciamo ci permette di raggiungere. Vedere e renderci conto di ogni risultato ottenuto è ciò che via via ci apre all’idea di potercela fare ovvero alla fiducia in noi stessi.
Questa sicurezza difficilmente la avvertiremo se, anziché stare sul processo, guardiamo unicamente il risultato finale. Avere come riferimento la meta, che magari non ci è nemmeno così chiara, inevitabilmente originerà in noi insicurezza.
Percepiremo l’obiettivo lontano, faticoso, irraggiungibile.
Facilmente ci caricheremo di aspettative, pretese, tensioni, paure soprattutto quella di non farcela. In più concentraci sul risultato finale ci porta via dal presente. Questo non ci permette di accorgerci e di dare valore a tutto il bello, il costruttivo, il funzionale che nella nostra quotidianità già c’è, nonostante tutto.
Di fatto distaccandoci dalla realtà inevitabilmente perdiamo con lei anche tutti quei punti fermi che potrebbero darci forza, fiducia, sicurezza.
Se veramente vogliamo vivere al meglio l’ignoto, obiettivo finale avrebbe solo da darci la direzione da seguire ma l’unica cosa su cui avremmo da mettere la nostra attenzione sono i piccoli passi che in ogni momento, nel presente, possiamo fare.
Concentrarci costantemente su questi – perseverando con fiducia e determinazione nonostante la paura che potremmo provare – è probabile che ci porti alla meta senza nemmeno che ce ne accorgiamo. Se invece così non fosse, sicuramente almeno ci avrà fatto vincere la scommessa con noi stessi, in quanto non smettendo di crederci siamo comunque diventati più forti dei limiti che prima ci davano scacco matto.
La paura di osare vive nei nostri limiti. Tante volte per non sfidarli scendiamo a patti con loro.
Quando questo accade non siamo noi, ma loro a decidere cosa possiamo o non possiamo scegliere. La vera battaglia si gioca nella nostra mente. È lì che perdiamo o vinciamo. Nella cosiddetta zona di confort potremmo starci anche comodi, ma la domanda che sarebbe bene ci ponessimo è: qui sono felice?
Se la risposta è sì bene, in caso contrario sfidati… Riparti da te, la vita ti sta aspettando.
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Stupendo.
Ho iniziato a piccoli passi su di me, ho strada da fare, ma ce la farò. Non voglio guardare troppo lontano…devo iniziare a volermi più bene!
Non ti nascondo che alle volte ho paura e vorrei cancellare tante cose o che cambiassero velocemente…
In primis devo cambiare io!
A piccoli passi stai facendo tantissimo.
Pazienza, gentilezza e sempre avanti 😊