Ritagliarsi tempo per sè stessi è un’abitudine di grande valore e può fare la differenza nel nostro procedere nella vita. Ha un valore così grande che non può essere considerato tempo tolto agli impegni, alla nostra famiglia o ai nostri cari.
Si tratta, invece, di una grande opportunità per essere persone migliori in ogni esperienza che ci ritroviamo ad affrontare nella quotidianità.
Se proviamo a ritornare a quegli attimi che abbiamo scelto di dedicare a noi stessi, ci ricorderemo sicuramente che sono stati momenti in cui abbiamo ritrovato la calma. Abbiamo trovato connessione con la nostra ricchezza interiore che ci ha permesso di affrontare meglio le esperienze successive della nostra giornata.
Dedicare tempo a sé stessi è come portare in vacanza la nostra anima: è un’opportunità per smettere di fare senza pensare o di fare per gli altri e iniziare a sorprendere e deliziare soprattutto noi stessi.
Proviamo a fare alcune riflessioni insieme.
Quando sentiamo la fame riceviamo un segnale dal nostro corpo e ci attiviamo subito per rispondere. La nostra attenzione si direziona immediatamente all’obiettivo.
Lo stesso accade quando abbiamo sete: il nostro corpo ci propone segnali e noi ci mettiamo alla ricerca di acqua.
Cosa accade quando abbiamo bisogno di tempo per noi stessi? La stessa cosa, solo che noi tendiamo a non prestare attenzione. Il desiderio di solitudine si manifesta quando cominciamo a desiderare una vacanza in un luogo deserto, o quando sentiamo forte la necessità di isolarci.
In quel momento il nostro benessere emotivo si sta esaurendo. È tempo di dedicarci del tempo di qualità per stare con noi stessi e recuperare energia e lucidità.
Per approfondire leggi anche: quali sono i meccanismi di difesa dell’io che mettiamo in atto?
Tempo per sè stessi: perché è importante?
Se rimaniamo sempre concentrati sugli stimoli esterni, senza badare alla necessità di avere del tempo per sé stessi, perdiamo l’opportunità di crescere ed evolvere. Soprattutto rinunciamo ad amarci davvero.
Se non ci concediamo questo spazio rischiamo di spogliare di passione ogni cosa che abbiamo da fare. Se consideriamo il tempo per sé come un tempo che cura e che invita all’ascolto dei propri bisogni, avremo modo di scoprire subito molti punti di forza di questa abitudine.
Per prima cosa diventiamo più creativi.
Sono molti gli artisti e gli autori che attribuiscono la propria produttività alla capacità di onorare il tempo dedicato alla contemplazione, osservazione e all’ascolto di sé stessi. E se vale per loro, vale anche per tutti noi. Qualunque siano le attività che abbiamo da svolgere.
Curiamo ciò che ci affligge.
Un altro aspetto interessante è che il tempo con noi stessi consente di curare ciò che ci affligge: nella solitudine, lontani dalle sollecitazioni esterne, vediamo più chiaramente. Siamo costantemente stimolati da altre persone, dai media e dai nostri impegni.
La cultura contemporanea non ci educa ad entrare all’interno di noi, a stabilizzare la mente e calmare i pensieri. È importante, quindi, bilanciare l’intensità con cui viviamo la nostra vita per recuperare il dialogo con noi stessi.
Quando ci concediamo tempo per stare con noi scopriamo anche cosa ci fa sentire più vivi. È un riflesso dell’amore. Ognuno di noi ha la sua modalità per trascorrere il proprio tempo: c’è chi ama semplicemente stare fermo, chi passeggiare nella natura, chi occuparsi del giardino o disegnare dei mandala, per esempio.
Non importa come scegliamo di trascorrere questo tempo, la cosa che conta è accoglierlo, onorarlo e farlo diventare parte della nostra quotidianità.
Ci si può sentire in colpa se si dedica tempo a sè stessi?
Dedicare tempo a noi stessi consente al nostro cervello di riavviarsi, migliorare la concentrazione, aumentare la produttività e riscoprire la propria voce interiore.
Ci offre anche l’opportunità di ristabilire un migliore senso di equilibrio e di autoconsapevolezza che portano, inevitabilmente, a una migliore comprensione di noi stessi.
Questo, a sua volta, ha un effetto positivo non solo sulla qualità della relazione con noi stessi, ma anche sulla qualità delle nostre relazioni con gli altri.
Accade, però, che per alcuni condizionamenti sociali e culturali, ci si possa sentire in colpa per aver dedicato tempo a sè stessi. Come se avessimo tolto qualcosa ad altri o ai nostri impegni quotidiani. Ma non è affatto così, non stiamo togliendo, stiamo aggiungendo.
Riuscire a tenere una connessione con noi stessi ci rende più felici e forti, più accoglienti e disponibili. Questo perché quando siamo sereni diventiamo più gentili, altruisti e generosi.
Trascorrere del tempo con sé stessi giova a tutti perché, ritrovando il proprio benessere, si entra in uno stato d’animo migliore che ci consente di prenderci cura delle persone che sono importanti per noi.
Fermarsi a riflettere non è perdere tempo, ma è un modo per consentire alle intuizioni di farci sentire più ricchi e capaci di donare al mondo. Se l’eccesso nel fare, tipico delle nostre giornate, ci porta via dall’essere, il tempo della calma e della riflessione ci consente di entrare in connessione con la nostra gratitudine, con la creatività e con la nostra essenza.
Elementi che ci consentono di tornare nel mondo più consapevoli e pronti a contribuire al benessere altrui. Questa è la ragione per cui possiamo mettere da parte il senso di colpa e lasciare la porta aperta al nostro tempo in solitudine.
5 suggerimenti per prendersi tempo nella quotidianità
Prendiamoci cura del nostro senso di colpa per il tempo dedicato a noi stessi. Facciamolo scrivendo su un foglio ciò che proviamo e i pensieri che arrivano nella nostra mente.
Prendiamo nota di tutte le sensazioni e poi dedichiamoci del tempo. In quel momento troviamo la forza di stare ricordandoci che non stiamo solo dedicando tempo a noi stessi ma anche a tutti coloro che ci sono cari e che beneficeranno di questa esperienza in modo indiretto.
Alleniamoci poi a seguire questi 5 consigli pratici per prenderci del tempo per noi stessi.
Disconnessione.
Ogni giorno decidiamo del tempo per staccare la spina da tutti gli strumenti che ci connettono agli altri: spegniamo smartphone, tv e computer. È un atto coraggioso a cui però, poi, difficilmente si riesce a rinunciare.
Sincerità e chiarezza.
Informiamo le persone con cui condividiamo le nostre giornate di avere bisogno del nostro tempo. A volte basta questo per far sì che gli altri comprendano. Essere chiari, delimitare gli spazi e chiedere.
La riserva.
Accade spesso che arriviamo al limite del nostro benessere prima di prenderci il tempo per noi stessi. Proviamo a cambiare rotta: facciamo del tempo in solitudine un’abitudine. Prendiamoci tempo ogni giorno per passeggiare da soli, per fermarci a contemplare, meditare, osservare, riflettere.
Programmare.
Le giornate sono affollate di impegni? Bene, inseriamo anche il nostro tempo con noi stessi in agenda. Non ha necessariamente da essere un tempo lungo ma un tempo di qualità. Ogni volta può essere dedicato a qualche attività diversa ma è importante renderlo un’ abitudine.
Gli spazi.
Scegliamo i posti in cui stare in solitudine per ricaricarci: possono essere luoghi della casa o esterni. Ma anche attività da svolgere. La cosa importante è associarli alla sensazione di benessere che ci procurano.
Anche se la vita quotidiana ci stimola a sentirci padroni di noi stessi solo nel fare continuo, ricordiamoci che è il recuperare il dialogo con il nostro io profondo che ci consente di stare veramente bene. E questo è il primo obiettivo che abbiamo tutti.
Ti è piaciuto l’articolo?
Fammelo sapere nei commenti qui sotto e se hai domande scrivile, ti risponderò molto volentieri! Inoltre, ti ricordo che puoi iscriverti alla mia newsletter compilando il modulo qui sotto. Potrai scaricare subito un contenuto gratuito dedicato alla felicità!