Conosco molto bene iI senso di colpa. Si tratta di un sentito che mi ha accompagnata per tantissimi anni bloccandomi dal manifestare chi ero.
Evitavo di esprimere me stessa per non dispiacere gli altri, per non deluderli, per non farli soffrire.
Avevo imparato ad essere un giudice così severo con me stessa che quando mi succedeva di dare spazio ai miei bisogni – dicendo di no o dicendo cosa pensavo o provavo – subito dopo mi sentivo in colpa soprattutto se i presenti si mostravano contrariati, offesi, arrabbiati.
Praticamente il senso di colpa era la sentenza che affermava la mia colpevolezza e la sofferenza la mia punizione.
È stato così finchè non ho capito come funzionavano veramente le emozioni. Compreso questo il senso di colpa non ha più avuto presa su di me.
Cosa provoca il senso di colpa?
Prima di comprendere come funzionano le emozioni credevo che il senso di colpa dipendesse da quello che avevo fatto o non fatto, dalle parole che avevo detto o non detto, dall’errore che avevo commesso.
In realtà più di qualche volta mi ero accorta che mi sentivo in colpa per cose che lasciavano altri indifferenti e che gioivo per cose che ad altri non facevano né caldo e né freddo.
È stata la ricerca del perchè questo accadeva che mi ha portata a scoprire la definizione data alle emozioni da N. Branden, psicoterapeuta e scrittore americano.
Le ha definite come reazioni valutative a ciò che ci accade…
Eccolo qui il motivo: le emozioni non dipendono da cosa ci accade ma da come noi vediamo e valutiamo quella situazione.
Questo mi ha permesso di capire che i miei sensi di colpa non nascevano da ciò che avevo fatto o detto ma si originavano dal pensarmi colpevole.
Colpevole di aver fatto qualcosa di sbagliato. Ma sbagliato rispetto a cosa? Alle regole che mi abitavano.
E questo, se provi senso di colpa, vale anche per te.
Il senso di colpa è legato alle nostre regole
Come esseri umani ci sentiamo colpevoli solo se PENSIAMO di aver fatto qualcosa di sbagliato, in base a quelle che sono le nostre regole interiori.
Regole che abbiamo introiettato fin dall’infanzia a seguito dell’educazione ricevuta, della cultura in cui siamo stati inseriti, delle esperienze che abbiamo fatto.
Sono queste regole che ci dicono cosa è giusto e cosa non lo è. Ed è per questo che quando facciamo un qualcosa che non le rispetta, ci sentiamo in colpa pensando di aver sbagliato.
Il problema è che il 99% di queste norme interiori sono errate.
Per renderti conto di questo – cosa che ti permetterà di liberarti definitivamente dai sensi di colpa – scrivi ogni situazione che ti genera senso di colpa con vicino l’errore per cui ti consideri colpevole e per ciascuna situazione chiediti:
- veramente sono colpevole?
- Cosa esattamente ho sbagliato?
Per approfondire leggi anche: Come guarire le ferite del passato per vivere meglio il presente.
Osservare per capire e lasciar andare il senso di colpa
Quello che per ogni presunto errore devi fare è analizzare bene ciò che ritieni sbagliato.
È veramente un errore?
Dove hai sbagliato? Veramente, ad esempio, hai sbagliato a dire ciò che pensi e provi?
Veramente non avresti dovuto dire di no?
Veramente è un errore prenderti del tempo per te?
Veramente è a causa tua che l’altro si è arrabbiato?
Veramente le sue emozioni dipendono da te?
Hai da comprendere se quello che consideri un errore lo è realmente, perchè spesso non è così. Hai infatti il diritto di esprimere ciò chi sei, di dire ciò che ti piace, ciò che vuoi o non vuoi.
E visto che le emozioni sono reazioni valutative, tu non sei responsabile di ciò che provano gli altri. Ricordati sempre che un errore non è tale solo perché lo dice qualcuno.
Le persone hanno opinioni diverse e non è sufficiente che chicchessia, anche di autorevole, ti dica che hai sbagliato per rendere quella cosa un errore.
Analizza perciò i fatti con la tua testa e se veramente ritieni di aver sbagliato chiediti:
Avrei potuto evitarlo?
In quello specifico momento sapevi che sarebbe stato un errore?
Eri in grado di valutarne le conseguenze?
Spesso ci condanniamo con “l’esperienza del poi” senza tener conto delle conoscenze, delle capacità, delle consapevolezze che avevamo a quel tempo.
Ritorna lì, vai a quel momento e osserva: veramente ti era così chiaro cosa sarebbe potuto succedere? Veramente pensavi di non riuscire a controllare quella situazione che magari alla fine ti è sfuggita di mano?
Successimanete chiediti:
Cosa farei oggi di diverso se tornassi indietro?
Useresti parole diverse?
Faresti azioni diverse?
Identifica esattamente e concretamente cosa faresti di diverso se con la consapevolezza di ora tornassi nel lì e allora.
Alla luce di questo decidi:
Cosa farai la prossima volta?
Sbagliare non è sbagliato ma gli errori hanno un senso se ci permettono di migliorare. Identifica, perciò, CONCRETAMENTE cosa farai la prossima volta in cui ti ritroverai in una situazione analoga.
Avere già chiaro cosa puoi fare ti semplificherà notevolmente la vita.
Per ogni errore compiuto abbiamo da trarre l’insegnamento utile a non riperlo più! A nessuno piace sbagliare. Probabilmente questo dipende dal fatto che gli errori sono sempre stati “condannati”.
Eppure tutti sbagliamo. Sbagliare è umano ma finché nei confronti dell’errore teniamo un atteggiamento ostile e di rifiuto difficilmente utilizzeremo i nostri sbagli come esperienze che ci possono portare verso il miglioramento
Al contrario, se ci ridiamo il diritto all’errore e ci poniamo davanti ai nostri sbagli con un atteggiamento proattivo al miglioramento, ecco che tutto cambia. Questi possono diventare il nostro trampolino di lancio per andare verso la sempre miglior versione di noi stessi.
Per approfondire leggi anche: Perché proprio a me? Come trovare il senso nascosto dietro la sofferenza.
Infine:
Chiedi scusa e ripara al danno
Chiedere scusa ti permette sia di riconoscere l’errore che di porvi rimedio: queste cose se fatte con il cuore sono grandi atti d’amore.
Gesti che implicano che ci sia il giusto equilibrio tra il desiderio di riparare al danno e l’amore per se stessi.
Dico questo perchè spesso il senso di colpa viene poi usato per manipolare e controllare chi ha sbagliato.
Essere dalla parte della cosiddetta ragione fa infatti sentire le persone forti e potenti nei nostri confronti. È come se, a causa del nostro errore, pensassero di poterci avere in pugno.
Non ha da essere così.
Rimediare ad un errore non vuol dire diventare “zerbini” di quella persona.
Rimediare all’errore significa solo riconoscere che abbiamo sbagliato e attivarci con amore per recuperare. E l’amore non prevede sottomissione.
Per approfondire leggi anche: Come superare il bisogno di essere amati per avere a disposizione sempre il vero amore.
E se non puoi fare nulla per riparare?
Se hai fatto un errore non rimediabile e magari ci sono state delle persone coinvolte che ne sono uscite danneggiate, non pensare di essere impotente.
Anche qui puoi sempre fare qualcosa:
- da un lato puoi scegliere di non ripetere lo stesso errore con altre persone
- dall’altro puoi utilizzare il tuo errore per trasmettere quello che hai imparato facendo vedere o raccontando a chi hai vicino le conseguenze a cui potrebbero andare incontro se anche loro lo commettessero.
Oltre il senso di colpa grazie alla responsabilità
Il processo sopra per essere fatto ci richiede di spostarci nella respons-abilità: nell’abilità di rispondere in modo nuovo e diverso a ciò che è successo.
Ed è questa scelta che ci permetterà di vincere sul senso di colpa.
Come abbiamo visto il senso di colpa è uno stato completamente passivo che ci blocca nel rimuginamento e nella condanna di noi stessi.
Ma stare fermi non ci permette:
- di capire dove esattamente abbiamo sbagliato
- di cambiare,
- di migliorarci.
Anzi, ci porta a giudicarci, criticarci, disistimarci.
In più il nostro senso di colpa potrebbe diventare un’arma di manipolazione nelle mani di altre persone.
Ci siamo mai resi conto di quanto noi per primi tendiamo a utilizzare il senso di colpa come mezzo per manipolare gli altri? Facendoli sentire in colpa vogliamo costringerli a fare le cose che interessano a noi.
Li spingiamo a cedere alle nostre richieste, a soddisfare le nostre pretese, ad accontentare i nostri desideri, ecc. E ovviamente gli altri fanno la stessa cosa con noi.
Il senso di colpa è perciò un qualcosa che può arrivare a danneggiare anche le relazioni perché la manipolazione, prima o poi, produce sempre effetti poco piacevoli.
Alla luce di questo la domanda fondamentale che avremmo da farci sempre quando ci sentiamo in colpa è: ho veramente sbagliato? Per essere colpevoli abbiamo per forza da aver commesso un errore, ma è vero che quella cosa che abbiamo detto o fatto è un errore?
Verifichiamolo!
Qualora effettivamente lo fosse invece di sentirci in colpa e di punirci per averlo commesso SCEGLIAMO una via più saggia: prendiamoci la responsabilità delle nostre azioni e delle loro conseguenze.
Questo atteggiamento ci permette di fare tutto il possibile per rimediare, per imparare, per migliorarci, per non ripetere più lo stesso errore e per aiutare gli altri a non farlo.
Possiamo liberarci dal senso di colpa solo se trasformiamo il modo in cui guardiamo i nostri errori.
Se passiamo:
- dall’immagine del colpevole ovvero di una persona che sbaglia e che passivamente rimane ferma sull’errore,
- all’immagine della persona responsabile ovvero di una persona che sceglie di rispondere delle proprie decisioni, delle proprie scelte e anche dei propri errori, ecco che possiamo smettere di punirci – cosa che a livello emotivo ci fa solo stare male ma non ci fa risolvere nulla – per cominciare ad agire in modo funzionale a quanto successo.
Se abbiamo veramente commesso un errore, quell’errore è un dato di fatto. È un fatto che ci dà la possibilità di decidere cosa fare da quel momento in poi.
Come decidiamo di rispondere a quell’evento?
Il passato non torna, ma nel presente abbiamo tutta la possibilità di utilizzare al meglio la nostra abilità di rispondere in modo costruttivo.
E questo ci restituisce potere, possibilità, stima, valore… nonostante l’errore!
Ti è piaciuto l’articolo?
Fammelo sapere nei commenti qui sotto e se hai domande scrivile, ti risponderò molto volentieri! Inoltre, ti ricordo che puoi iscriverti alla mia newsletter compilando il modulo qui sotto. Potrai scaricare subito un contenuto gratuito dedicato all’autostima!