A volte, nella nostra realtà, accadono situazioni verso le quali percepiamo un grande senso di impotenza. Abbiamo la sensazione di non poter far nulla per cambiarle o almeno migliorarle.
In questi momenti, oltre al senso di impotenza, possono originarsi in noi anche diverse altre emozioni a questo strettamente collegate come, ad esempio, il senso di colpa, la tristezza, la rabbia, la rassegnazione…
Tutte nascono dal pensiero che ciò che sta succedendo sia un qualcosa di sbagliato, di ingiusto e/o di “troppo grande” per noi. Percepiamo di non avere alcuna possibilità di fare qualcosa per modificare quella situazione.
In realtà noi possiamo sempre fare la differenza sia nella nostra vita che in quella degli altri.
In ogni circostanza, anche nella peggiore che riusciamo ad immaginare, possiamo sempre agire per cambiare le cose o almeno per migliorarle.
I granelli di sabbia e senape non conoscono il senso di impotenza
Ci siamo mai resi conto di quante volte un semplice granello di sabbia sia riuscito a bloccare il funzionamento di un ingranaggio?
E abbiamo mai visto quanto il seme più piccolo al mondo, quello della senape, sia in grado di crescere per diventare un albero imponente capace di diventare riparo per gli uccelli che vi si posano?
Noi, come il granello di sabbia e di senape, facciamo parte della realtà e come loro abbiamo un immenso potere.
Diventarne consapevoli è ciò che ci permetterà di spostarci dal problema verso la soluzione. È ciò che ci permetterà, cioè, di passare dal percepito senso di impotenza al manifestare pienamente tutto il nostro potere personale.
Per arrivare a questo, quello che ci viene richiesto è di osservare con apertura e curiosità la realtà impattante con cui siamo venuti in contatto, sospendendo qualsiasi tipo di giudizio.
Solo così ci facciamo il dono di poterla veramente comprendere e di interagire con lei al meglio.
Il senso di impotenza è l’effetto ultimo del nostro sguardo
In un incontro di relazione d’aiuto, un’infermiera mi ha chiesto come poteva non percepire e non portarsi a casa il grande senso di impotenza che provava nel vedere i pazienti terminali soffrire e poi morire.
Partendo dal presupposto che quello che proviamo è la diretta conseguenza di quello che pensiamo, una cosa utile che possiamo fare, per comprendere da dove parte il nostro senso di impotenza, è osservare i pensieri che abitano la nostra mente nell’esatto momento in cui iniziamo a percepire questo sentito.
Il nostro modo di guardare e di valutare gli eventi determina infatti sia la nostra percezione della realtà, sia come noi poi ci relazioniamo con lei.
Il processo di valutazione è un qualcosa di puramente personale e interiore. Dipende dalle nostre regole ed è qui che si gioca la partita tra il sentirci impotenti o potenti.
Che pensieri ci abitano nel momento in cui percepiamo impotenza?
Quali regole interiori si nascondono dietro questo sentito?
La vita non ci chiede di salvare il mondo.
Spesso dietro al nostro senso di impotenza c’è l’idea che spetti a noi cambiare le cose in modo assoluto. Pensiamo spetti a noi risolvere ciò che ai nostri occhi appare sbagliato o ingiusto.
In realtà la vita non vuole questo.
Non ci chiede di farci carico del mondo e nemmeno di salvare qualcuno.
Ci chiede solo di prenderci cura del nostro mondo, partendo da noi stessi.
La vita vuole che amiamo.
Vuole che impariamo, prima di tutto, ad amare noi stessi ogni giorno di più e più profondamente, perché solo così, come meraviglioso effetto collaterale, potremmo poi portare tutta la nostra bellezza nel mondo.
É nell’amore, dove non c’è alcun giudizio ma solo profonda comprensione e compassione, che vive tutta la nostra potenza.
Potenza che si manifesta attraverso la nostra capacità di scegliere e di esserci facendo al meglio la nostra parte in famiglia, al lavoro, nelle relazioni con gli amici, i parenti, gli estranei.
Per approfondire leggi anche: 4 consigli per togliere la negatività ed essere contagiati dall’amore
Trascendere il senso di impotenza riconoscendo il potere del singolo
Il potere del singolo è enorme.
Cosa penseremo, diremo, faremo se fossimo abitati dalla visione che non spetta a noi farci carico dell’altro, delle situazioni, del mondo? Con quale atteggiamento ci approcceremo a tutto e a tutti se sapessimo e sentissimo che l’unica cosa che abbiamo da fare è amare?
Se ci abitasse questa visione capiremo che veramente, in ogni momento, possiamo fare la differenza.
Un tocco delicato, una carezza, un sorriso, una parola gentile, uno sguardo ricco di significato donato di cuore ad persona che sta finendo la sua vita non sarebbero un qualcosa che riporta senso e significato anche alla nostra di vita?
Dove c’è senso, difficilmente si sperimenta impotenza, perché quel senso riempie tutto di un grade significato.
Questo è ciò che ha sperimentato l’infermiera ed è ciò che ciascuno di noi può scegliere di vivere.
Abbiamo tutti il potere di rendere il nostro mondo un posto migliore amandoci ed amando.
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