Come eliminare l’ansia? Partiamo dalla sua definizione: l’ansia è un’emozione dalla quale spesso cerchiamo di fuggire. Lo facciamo distraendoci o evitando tutte quelle situazioni che potrebbero farcela sperimentare. Questa scelta presenta però uno svantaggioso effetto collaterale: tende a rafforzare questo sentito.
Evitare di guardare in faccia ciò che ci impatta, permette a questa cosa, e alle relative emozioni “negative” collegate, ansia compresa, di diventare un qualcosa di sempre più impegnativo da affrontare.
L’ansia nasce quando pensiamo, a torto o a ragione, di dover fronteggiare delle situazioni minacciose. Se crediamo che un determinato evento potrebbe generarci problemi, difficoltà, disagi o conseguenze negative, sarà facile che l’ansia si faccia sentire. Temiamo che venga in qualche modo minato il nostro benessere fisico o emotivo.
Affinché si attivi concretamente, però, oltre a percepire qualcosa come pericoloso, dobbiamo anche credere di non essere in grado di affrontare, controllare o gestire quella cosa.
L’ansia è quindi la conseguenza di due elementi fondamentali: il pensare che la situazione che ci ritroveremo a vivere rappresenti per noi una minaccia e il pensare di non essere in grado di affrontarla. La mancanza di uno di questi elementi non permetterebbe a questo sentito di palesarsi.
L’ansia è un’emozione anticipatoria
A differenza della paura che nasce nell’esatto momento in cui entriamo in contatto con una situazione di pericolo, l’ansia si origina prima. Si palesa quando nella nostra mente immaginiamo di trovarci ad affrontare una situazione difficoltosa che, di fatto, ancora non c’è. È un sentito che non dipende quindi dalla realtà.
Non ha a che fare con quello che sta veramente accadendo bensì con quello che pensiamo possa accadere in un prossimo o remoto futuro. La parola chiave è appunto “pensiamo”.
L’ansia, concretamente, è la conseguenza dei film mentali che ci facciamo. Anticipiamo ciò che potrebbe accadere ma che non è detto accadrà veramente.
Ti è mai capitato di provare quest’emozione per cose che poi non si sono verificate o che non si sono verificate come te le eri immaginate?
A me sì, tante volte.
Questo conferma quanto l’ansia non dipenda dalla realtà, ma da come viviamo le cose dentro di noi. È tutto nella nostra testa. Temiamo ciò che pensiamo possa succedere.
L’ansia è figlia della rigidità
Più siamo nel controllo e diamo spazio a un modo di pensare rigido, più alimentiamo aspettative e pretese nei confronti di noi stessi, degli altri o della vita e più creeremo dentro di noi un terreno fertile per l’ansia.
La vita, si sa, è molto fantasiosa e ricca di sfumature, difficilmente le cose vanno (sempre) come vogliamo noi; anzi, è sicuramente più probabile che vadano in modo diverso, talvolta addirittura opposto.
Se in questi casi viviamo ciò che accade con rigidità, se pensiamo che le cose avrebbero dovuto assolutamente andare in altro modo, se non ammettiamo alternative, facilmente questo ci porterà a generare ansia.
Al contrario se ci impegniamo costantemente a coltivare la flessibilità, lo spirito di adattamento, la capacità di gestire gli imprevisti, questo ci preserverà dal provare questa emozione.
L’ansia è un’emozione innata?
Spesso mi viene chiesto se l’ansia può essere una caratteristica intrinseca.
Personalmente sono arrivata alla conclusione che l’ansia sia più che altro un modo di pensare e di comportarci appreso nell’ambiente in cui siamo cresciuti.
I bambini imparano quello che vedono e vivono. Se abbiamo avuto genitori ansiosi, facilmente anche noi lo saremo, ma ciò non significa che faccia parte del nostro modo di essere. Se fosse così sarebbe una caratteristica che ci apparterrebbe sempre, come il colore degli occhi, mentre in realtà ci sono situazioni e momenti in cui la percepiamo e altri in cui ci sentiamo perfettamente tranquilli e sereni.
Stando così le cose, visto che l’ansia è un modo di pensare e di comportarci appreso, noi abbiamo un grande potere nell’imparare a dominare questa emozione.
Se da oggi, invece di alimentare pensieri di paura, cominciamo a dare consapevolmente spazio a pensieri e comportamenti più costruttivi, possiamo arrivare a vincere questa emozione.
D’altronde, come abbiamo imparato a pensare in maniera ansiosa, allo stesso modo possiamo imparare a smettere di farlo: è “solo” un processo mentale! È una partita che si gioca esclusivamente nella nostra testa.
Come eliminare l’ansia osservando la realtà
L’ansia è un sentito che se vogliamo possiamo superare. Farlo ci richiede come prima cosa di imparare ad osservare meglio la realtà.
Visto che questa emozione nasce quando pensiamo ci sia un qualcosa di minaccioso che non ci sentiamo in grado di affrontare, per capire se la nostra percezione è vera possiamo chiederci: “Questa cosa che temo, succederà davvero?”
Stabilire se un qualcosa è possibile (potrebbe accadere), probabile (è facile che accada) o certo (sicuramente accadrà), può fare una grandissima differenza.
Proviamo ansia quando il pensiero che ci abita è che quella cosa che temiamo si verificherà certamente.
Ma come facciamo ad esserne sicuri?
Quali sono le prove che dimostrano che quello che pensiamo è vero?
Quali sono invece le prove che confutano quello che crediamo?
Verificare come stanno effettivamente le cose ci aiuta ad osservare meglio la realtà.
Quante volte siamo stati male per cose che alla fine non sono successe? A me è accaduto spessissimo. Il solo timore di soffrire mi portava a stare male, anche se niente era ancora successo. La mia mente produceva uno scenario di sofferenza anche se la situazione temuta ancora non era davanti a me.
Succede anche a te così?
L’ansia va affrontata agendo
E se il nostro timore fosse invece reale? Se veramente ciò che temiamo avesse alte probabilità di accadere?
In questi casi la domanda che abbiamo da farci è “Cosa posso fare per affrontare questa cosa?”
L’ansia è un’emozione bloccante. Per non farci paralizzare dalla paura abbiamo da anticipare i problemi e stilare già un piano d’azione per affrontarli.
Questo ci richiede di riconoscere e di concentrarci esclusivamente su ciò che possiamo fare noi, su ciò che dipende da noi, su ciò che è totalmente in nostro potere, lasciando perdere tutto il resto.
Non possiamo controllare ciò che pensano, dicono, fanno gli altri e nemmeno il tempo. Più la nostra mente si concentra sulle cose che sfuggono al nostro controllo, e più l’ansia avrà presa su di noi.
La origina e alimenta la nostra sensazione di non essere in grado di gestire quegli eventi.
Ma è vera questa cosa?
Se ci concentriamo esclusivamente sui nostri pensieri, sulle nostre regole, sulle nostre parole, sulle nostre azioni, se agiamo concretamente sviluppando abilità, trovando e mettendo in pratica soluzioni, valutando alternative allora arrivare ad avere padronanza delle nostre reazioni diventerà solo una questione di tempo.
Se vogliamo eliminare l’ansia abbiamo da agire per trovare soluzioni alle nostre percepite minacce, ai problemi che potrebbero verificarsi.
Delle domande utili che possiamo farci in tal senso sono:
- Come posso prevenire il problema?
- Cosa posso fare se effettivamente ciò che temo si verificasse?
- Come evitare, agendo su ciò che è sotto il mio controllo, che questa cosa che temo si verifichi?
Se concretamente agiamo, ci accorgeremo che via via aumenterà la fiducia in noi stessi. E questo contribuirà ad abbassare sempre più l’impatto che l’ansia ha su di noi. Man mano che diventiamo più forti delle cose che temiamo queste smettono di essere per noi un problema e l’ansia non avrà più senso di esistere.
Per approfondire leggi anche: 7 consigli per imparare a gestire l’ansia dei bambini
Tre modi per eliminare l’ansia coltivando la fiducia
L’ansia trova terreno fertile nell’insicurezza, nel timore di non farcela, nel dubbio di non essere in grado di affrontare determinate situazioni. Se veramente vogliamo andare oltre questo sentito quello che abbiamo da fare è sviluppare la fiducia. Dove c’è fiducia non ci può essere ansia.
Quest’ultima è una previsione interiore che ci dice che qualcosa andrà male, che potrebbero verificarsi delle conseguenze negative nella nostra vita, che non abbiamo la capacità di affrontare i problemi che potrebbero presentarsi, mentre la fiducia, al contrario, è quello stato interiore che ci porta a percepire che andrà tutto bene, che saremo in grado di trovare soluzioni e di agirle.
La fiducia è il nostro miglior alleato per capire come eliminare l’ansia.
Per approfondire leggi anche: come scelte sbagliate possono trasformarsi in risorse da mettere a disposizione
Ma fiducia in chi o in cosa?
In noi, negli altri, nella Vita.
Fiducia in noi stessi.
L’ansia si origina solo se pensiamo che qualcosa possa danneggiarci e pensiamo di non essere in grado di affrontare o gestire al meglio quella cosa, situazione, evento.
In pratica si palesa quando ci manca la fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità. Avere fiducia in noi non significa credere di saper già affrontare tutto, significa “solo” avere la certezza interiore di poter sviluppare tutte quelle qualità, abilità, capacità, competenze che ci possono servire per farlo.
Simona Atzori è una pittrice, ballerina e scrittrice che presenta una caratteristica particolare: è nata senza braccia. Eppure questo non l’ha ostacolata nella vita. Ha fatto esattamente quello che voleva sfidando e vincendo l’idea dell’impossibile. Ha avuto fiducia in sé, nella sua famiglia e nella Vita.
Non credo sia stato semplice eppure non si è arresa.
Come non l’hanno fatto Alex Zanardi, Bebe Vio, Nick Vujicic. Nessuno di loro ha perso la fiducia di potercela fare, magari hanno avuto qualche umano tentennamento eppure non hanno mollato. Anche se inizialmente non sapevano cosa fare per vivere, nella loro condizione, una vita piena e realizzata erano comunque certi di arrivare a realizzare i loro sogni.
Ciascuno il proprio. Direi che qui l’ansia non ha avuto presa o almeno non ha avuto vita facile.
Fiducia negli altri.
Quante volte i comportamenti o gli atteggiamenti degli altri ci portano a percepire insicurezza e quindi ansia? Generalmente accade spesso.
Gli altri non sono sotto il nostro controllo, sono liberi di fare ciò che preferiscono ed è proprio questo che ci spiazza. Non abbiamo la certezza che ci saranno sempre, che avranno sempre atteggiamenti amorevoli nei nostri confronti, ecc.
L’ansia in questi casi nasce perché, pur non fidandoci totalmente degli altri, deleghiamo loro qualcosa. E tanto più è importante per noi ciò che deleghiamo e tanto più l’ansia ci abiterà.
Con la delega infatti “consegniamo” loro il potere di agire pur sapendo che le conseguenze delle loro azioni, degli errori che commetteranno, dei comportamenti che terranno ricadranno sempre e solo su di noi.
Saremo noi a pagarne le conseguenze fisiche, psicologiche, emotive e materiali.
In questo caso, per non dare spazio all’ansia, ciò che ci viene richiesto è di comprendere la differenza tra fiducia e delega. Fiducia è credere negli altri, nel loro immenso potenziale. È credere che, in ogni situazione, ce la possano fare.
Delega è invece l’atto di affidare ad altri un qualcosa affinché lo facciano al posto nostro.
Se veramente vogliamo capire come ridurre o eliminare l’impatto che l’ansia ha su di noi abbiamo da valutare bene cosa delegare agli altri e soprattutto a chi delegare. Sicuramente non è saggio farlo con cose essenziali come ad esempio la nostra felicità.
Fiducia nella Vita.
Potremmo chiamarla “fede nel flusso”. Niente accade a noi ma per noi. Cosa accadrebbe se smettessimo di giudicare e iniziassimo semplicemente ad osservare?
Come cambierebbe la nostra percezione se invece di focalizzarci sui problemi piccoli o grandi che siano ci impegnassimo a trovare soluzioni e a cogliere le opportunità?
Cosa succederebbe se spostassimo il nostro sguardo dalla mancanza alle possibilità?
Avere fiducia nella Vita non significa credere che tutto debba andare come vogliamo noi, ma credere che saremo sostenuti nell’affrontare quello che accadrà.
La fiducia nella Vita la costruiamo dentro di noi imparando a riconoscere almeno un’opportunità, una possibilità positiva dentro ogni situazione.
Una domanda che può aiutarci in questo è: “in questa situazione così impegnativa per me cosa posso trovare di utile? Che vantaggi, opportunità, possibilità posso cogliere? Cosa c’è di positivo in senso lato?”
Alleniamoci fin da ora a trovare almeno una cosa buona in ogni situazione che ci impatta.
- Cosa ci ha insegnato quell’evento?
- Cosa abbiamo scoperto di nuovo e diverso su di noi?
- Quali qualità e capacità abbiamo sviluppato proprio grazie a quell’esperienza?
- Chi siamo diventati oggi grazie a questa cosa che abbiamo affrontato?
Fare questo ci permetterà di accorgerci di quanto la Vita ci abbia sempre accompagnato nella scoperta di noi stessi.
La Vita semplicemente è.
Sta a noi scegliere dove mettere il nostro sguardo. Se guardiamo solo i problemi, le difficoltà o se pensiamo solo al peggio che potrebbe accadere, inevitabilmente alimenteremo l’ansia.
Al contrario se usiamo quell’occasione, seppur impegnativa e dolorosa, per cogliere le opportunità scegliendo di fare il nostro meglio con quel che c’è allora daremo spazio alla fiducia che ci abiterà sempre più.
Non cambia la realtà, cambiamo noi. Questo fa tutta la differenza. Se abbiamo fiducia che la Vita ci porti sempre qualcosa di utile e costruttivo e se costruiamo questa fiducia agendo giorno dopo giorno il nostro potere personale, l’ansia se ne va da sé.
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